Gentili Signore ed Egregi Signori,

Cari Amici e Sostenitori,

 

Per celebrare i 10 anni d’esistenza, l’Associazione Franca, col sostegno del Dipartimento della sanità e della socialità (DSS/UFaG) e del Dipartimento delle Istituzioni (DI/PIC-Programma d’integrazione cantonale) del Canton Ticino, e in collaborazione con l’Associazione Nucleo Meccanico, ha promosso questo progetto dal titolo AMANI, relativo ai minorenni non accompagnati.

Cogliamo l’occasione per ringraziare vivamente e di cuore tutte le persone che vi hanno preso parte, e sono davvero tante, sia all’interno delle istituzioni cantonali, sia appartenenti alla società civile, ma soprattutto Flavio Stroppini e Monica De Benedictis, autori del Podcast.

Un progetto opportuno ed emergente

La Svizzera riceve una quantità importante d’immigrati, molti di essi in transito, che malgrado i pericoli e un’infinità d’ostacoli, giungono sul nostro territorio, in vista d’un futuro migliore. Quando parliamo di migranti, spesso dimentichiamo che molti di loro sono adolescenti: bambini, secondo la convenzione dell’ONU sui diritti del bambino (CDB), che designa con la parola “bambino”, ogni persona con un’età inferiore ai 18 anni. Tra questi troviamo una categoria, quella dei minorenni non accompagnati (MNA), cioè dei bambini migranti senza famiglia e parenti, né rappresentanti legali, che si trovano quindi, in una situazione di tripla vulnerabilità: sono bambini, sono migranti e non accompagnati. Per questo motivo esigono una considerazione e un’attenzione particolare. La Svizzera, integrando totalmente i diritti del bambino della CDB, ha degli obblighi nei confronti di tutti i bambini che si trovano sul suo territorio, qualsiasi sia il loro statuto. Questa è la legge, supportata da norme internazionali, europee e domestiche.

 

Raccontare una realtà poco conosciuta

Per mettere in luce questa realtà ancora poco visibile o poco conosciuta, l’Associazione Franca si è avvalsa delle competenze narrative e creative dell’Associazione NucleoMeccanico cui fanno parte Monica De Benedictis e Flavio Stroppini, gli autori del Podcast (progetto cross mediale) che prende il titolo dalla sua protagonista, AMANI, una MNA eritrea, che giunge in Ticino dopo aver compiuto il cosi chiamato “viaggio della Speranza” durato alcuni anni e caratterizzato da diverse avventure, alcune molto dure, se non tragiche.

Secondo gli autori, il raccontare si contraddistingue per la messa al centro della tematica dell’identità, svolta in modo da dare parola alla vita (il racconto dell’esperienza) dei loro protagonisti (spesso gli ultimi, gli esclusi e i “senza voce” come lo è in questo progetto Amani). Così in linea con i valori dell’Associazione Franca, “non ci interessava la mera provocazione, il “fare notizia” o il “cercare colpevoli” o peggio ancora polarizzare il dibattito tra cattiva e buona emigrazione, tra legale e illegale, tra repressione e accoglienza, che la società, oggi, malauguratamente, mette in risalto nelle sue narrazioni usa e getta. Ci interessava raccontare storie della gente in modo da aiutare a formare il processo di identità all’interno di una comunità. Il nostro punto di vista è quello intimo dei sentimenti, delle emozioni e dei sogni delle persone che vivono il nostro territorio”. (Flavio Stroppini e Monica De Bernardis).

Assistiamo così, che nel progetto AMANI il racconto personale diventa metafora del nostro vivere, e porta a riflettere e dibattere su tematiche troppo spesso affrontate con la grancassa del creare divisione, come nel caso dei fenomeni migratori. L’obiettivo del progetto AMANI è quello di mettere in luce una realtà poco conosciuta, in modo da stimolare il processo di inclusione che è alla base (e contraddistingue) di una comunità.

 

AMANI: un Podcast e tanto altro

Dopo un accurato studio della tematica affrontata, durato alcuni mesi e grazie alla consulenza e al materiale messo a disposizione dall’Associazione Franca, che opera per la promozione dei diritti dei bambini, gli autori hanno creato una storia originale di 10 episodi che compongono il podcast, rappresentati da 10 radiodrammi condotti da professionisti molto affermati (attori, musicisti, narratori, ecc.). Allo stesso modo il confronto con gli “esperti” dell’Associazione Franca ha aiutato gli autori a rendere più veritieri alcuni passaggi della narrazione.

Parallelamente alla storia (e complementari) sono state create delle schede didattiche (infografiche) che permetteranno l’approfondimento delle tematiche affrontate negli episodi. Le schede saranno utili sia per un lavoro didattico in ogni ordine di scuola a partire dal secondo biennio di scuola media, sia per dare l’occasione di approfondimento al pubblico che usufruirà della narrazione di AMANI attraverso le piattaforme web dell’Associazione Franca.

Il progetto comporta delle interviste ad esperti che offriranno l’occasione per ascoltare riflessioni sulla tematica MNA in modo interdisciplinare e ampliare le proprie prospettive e considerazioni sulla tematica.

A causa della pandemia, l’intero lavoro, comprese le riprese delle interviste, si è svolto da remoto, on line.

 

Considerazioni generali e raccomandazioni sui MNA

Durante le fasi di lavorazione, ci siamo resi conto dell’importanza, del senso e dell’attualità di questo progetto, poiché abbiamo assistito al fatto che in diverse circostanze, in Svizzera, come in Europa, i MNA non hanno potuto esercitare sempre i loro legittimi diritti, né beneficiare delle misure di protezione spettanti ai minorenni. Abbiamo constatato la confusione generale, la mancanza di strutture e di mezzi, l’insufficienza di personale adeguato capace di salvaguardare l’interesse dei ragazzi e la mancanza di coordinazione transnazionale tra gli attori responsabili della loro presa a carico.

Ci troviamo quindi di fronte ad una difficile equazione di difficile risoluzione: quella di ricevere un numero crescente di giovani che emigrano verso il nostro Stato nella speranza d’un futuro migliore e che si trovano separati dalle loro famiglie, senza permessi e senza protezione, e quella di loro riconoscere uno statuto chiaro e i diritti che sono attaccati a questo statuto. Meglio ricordare che prima di essere migranti, sono innanzitutto bambini e come tali devono beneficiare di tutti i diritti e di tutte le garanzie previste nelle leggi. Ciò che potrebbe sembrare ovvio, purtroppo non lo è affatto. «Sono prima dei bambini!», che sia dichiarato e ammesso ovunque e da tutti, affinché i MNA siano considerati dal punto di vista del diritto, come quello dell’umanità!

Questo è il messaggio essenziale che l’Associazione Franca, tramite il racconto di questa storia, vuole trasmettere al pubblico per i suoi 10 anni di presenza sul territorio.

Non ci resta che augurarvi buon ascolto, buona visione e buon approfondimento della tematica.

 

Cordiali saluti

Francesco Lombardo

Presidente